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Prestito - Chi agisce per la restituzione di somme deve provare il contratto di mutuo

Con sentenza 7 novembre 2016, n. 22576 la Suprema Corte ha statuito che quando a fondamento della domanda di restituzione viene posto un contratto di mutuo, l'attore deve provarne gli elementi costitutivi e, quindi non solo la consegna, ma anche il titolo della stessa, dal quale derivi l'obbligo della reclamata restituzione.

Con tal pronuncia, la Suprema Corte, nel rigettare il ricorso, ha richiamato la precedente giurisprudenza di legittimità, secondo la quale l'attore, che chiede la restituzione di somme date a mutuo, è tenuto a provare, ai sensi  dell'art. 2697, comma 1, c.c. gli elementi costitutivi della domanda e, quindi, non solo la consegna, ma anche il titolo della stessa, dal quale derivi l'obbligo della reclamata restituzione, senza che la contestazione del convenuto - il quale, riconoscendo di aver ricevuto la somma, deduca una diversa ragione della dazione di essa - si tramuti in accezione in senso sostanziale, sì da invertire l'onere della prova.

Tali principi sono stati, poi, ulteriormente precisati nel senso che, in primo luogo, la prova rigorosa del titolo è richiesta solo quando l'attore ponga a fondamento della domanda di restituzione esclusivamente uno specifico e particolare contratto (nella specie, il mutuo), senza formulare neppure in subordine domanda di accertamento del carattere ingiustificato del pagamento, o di ripetizione di indebito o di arricchimento senza causa, sì da porre contemporaneamente in questione il diritto della controparte di trattenere la somma ricevuta. Iin secondo luogo, qualora la parte deduca in giudizio e dimostri l'avvenuto pagamento di una somma di denaro - ancorché sulla base di un titolo specifico, che è suo onere dimostrare - il convenuto è tenuto quanto meno ad allegare il titolo in forza del quale si ritiene a sua volta legittimato a trattenere la somma ricevuta; in mancanza di ogni allegazione in tal senso, il rigetto per mancanza di prova della domanda di restituzione proposta dal solvens va argomentato con una certa cautela e tenendo conto di tutte le circostanze del caso, al fine di accertare se e fino a che punto la natura del rapporto e le circostanze del caso giustifichino che l'una delle parti trattenga senza causa il denaro indiscutibilmente ricevuto da altri.